Non smetterò mai

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  1. EinRegentag
     
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    Eccomi qui con la mia prima fan fiction. Ho iniziato a scriverla qualche tempo fa quindi ho già pronti un po' di capitoli e visto che siamo ancora in vacanza credo che ne posterò più di uno alla settimana :)
    Spero che vi piaccia e che non sia una totale schifezza e lo fosse ditemelo e smetterò di postare.
    Vi lascio al prologo e al primo capitolo :)

    Titolo: Non smetterò mai
    Autore: EinRegentag
    Beta Reader: The Aster (grazie mille mio eterno salvatore, ti voglio bene ♥♥)
    Genere: Longfic
    Rating: Nc-17
    Avvisi: Angst, Language, Adult Content, Twincest (e chi più ne ha, più ne metta)
    Pairing: Tom/Bill
    Disclaimer: Tutti i personaggi descritti in questa storia non sono di mia proprietà, non scrivo a scopo di diffamazione o lucro.
    Riassunto: Qualcuno potrebbe spiegarmi come farò a raccontare tutta la storia a mia nipote, quella stessa nipote che era riuscita a conoscere il mio vero e unico amore solo nei primi anni della sua vita e che ora non ricorda nemmeno quale sia il suo volto? Come diavolo farò a spiegarle che per noi era una cosa normale, che ci rendeva felici?
    Mio Dio, mio Dio, mio Dio! Perché ieri mi sono lasciato trasportare? Perché non me ne sono stato semplicemente seduto sulla mia amata poltrona a bere il mio thé? Perché le ho risposto a quella domanda? Perché ho cominciato a raccontarle questa storia, la storia della mia vita, una vita che chiunque, compreso me, definisce, ancora adesso, troppo incasinata? Forse perché volevo finalmente parlarne a qualcuno che non fosse Mary-Ann o Andreas?


    NON SMETTERÒ MAI



    PROLOGO


    You see my soul
    I'm a nightmare
    Out of control I'm crashing
    Into the dark
    Into the room
    Into the world of our cocoon
    You are the sun and I'm the moon
    In your shadow (I can shine)





    Inizia tutto qui. In questa casa immersa nel verde e invidiata da tutti. Qui è iniziata la loro storia, proprio qui, in questa casa su questa poltrona rosso sangue. L'uomo dai capelli neri come la pece non si sarebbe mai dimenticato di quello che il suo amato gli disse su quella poltrona molto tempo addietro. " Non mi importa se andremo contro tutte le leggi, io voglio vivere con te la mia vita e per la prima volta in serenità" questo gli disse e subito dopo gli aveva sorriso aspettando una risposta che purtroppo non sarebbe mai arrivata. Questo perché uno dei due sarebbe andato molto lontano e l'altro sarebbe rimasto qui, in questa casa, in questo salone, su questa poltrona rosso sangue.



    CAPITOLO UNO



    Per sempre.
    Una parola che non significa assolutamente nulla perché esistente solo nelle fiabe.
    Il "per sempre "non esiste realmente. È una cosa che è stata inventata da un branco di idioti piagnucolosi che non hanno mai vissuto veramente. Nulla dura per sempre nemmeno l'amore più profondo, come dicono loro, anzi è proprio quell' amore che finisce prima di tutto il resto.


    L'uomo dai capelli neri come la pece era seduto sulla sua poltrona preferita, una poltrona rosso sangue, situata affianco alla porta-finestra decorata con tende pesanti e aperte al bel tempo, anch'esse del color del sangue, che dava su un prato verde e infinito. Al lato della poltrona era presente una credenza di legno antico che custodiva i suoi ricordi più belli. Sulle pareti bianche come la neve appena caduta erano appesi quadri, articoli di giornale, riconoscimenti importanti. Dal capo opposto della poltrona era presente un camino che sarebbe rimasto spento ancora per poco, ai sui lati grandi scaffalature occupavano il resto della parete, su di esse regnavano oggetti di poco conto, altri più importanti, libri e premi di ogni genere. Sul soffitto c' era appeso un grande lampadario di quelli antichi. Mentre al centro della sala regnavano tappeti di ogni dimensione e di tonalità diverse di rosso, due tavolini di vetro che reggevano vasi orami vuoti e un divano assai antico anch'esso color del sangue.
    Quella era la camera preferita dell'uomo e ora su quella poltrona aveva cominciato, di nuovo, a rimuginare e a criticare l'amore mentre beveva la sua solita tazza di thè pomeridiano. Purtroppo, però, non poté finire i suoi pensieri. Qualcuno stava bussando alla sua porta.
    Si alzò in modo elegante posando stancamente la tazza su uno dei tavolini mentre si avviava verso la porta. Quando l'aprì non si sorprese di trovare il suo migliore amico nel suo bel cappotto autunnale beige. Si fecero un cenno con la testa in segno di saluto e il nuovo arrivato entrò nella magnifica villa dell'amico che lo accompagnò nella sala in cui era alcuni attimi prima. I due si sedettero, l'uomo dai capelli corvini sulla poltrona e il suo ospite sul divano, si fissarono per alcuni istanti poi l'amico dai capelli biondi prese a parlare lentamente: - Quando arrivano?
    - Tra un paio di giorni dovrebbero essere qui. - gli rispose l'altro con molta calma.
    - E lei per quanto rimarrà?
    - Hanno detto un paio di settimane.
    - Credi che ti darà fastidio averla intorno?
    - No, credo che avere un po' di compagnia mi farà bene.
    - So bene che hai bisogno di compagnia ma di solito in questo periodo vuoi stare solo. E solo tu, Mary ed io sappiamo il vero motivo.
    - Si, ma è ora di lasciare andare le vecchie abitudini e comunque per quel giorno lei sarà già andata via e chissà quanto altro tempo passerà prima che la riveda.
    - Sei veramente convinto di lasciar andare questo "rito"? Insomma l'hai fatto per ben 13 anni...
    - Si, ne sono convinto.
    - D'accordo... - Il biondo lasciò le parole in sospeso nell'aria. Un'aria che sapeva di tristezza.
    Continuarono a fissarsi per un tempo che sembrò un'eternità e quando l'orologio a pendolo suonò le diciotto l'ospite decise che era ormai tempo di congedarsi, dopo tutto non avevano altro da dirsi.
    - Ora devo andare. Se dovessi avere bisogno di me sai dove trovarmi.
    - Grazie. Ti chiamo quando arrivano.
    - Certo. - L'amico gli sorrise nascondendo all'interno di esso un pizzico tristezza.
    I due uomini si alzarono senza più dire una parola e si diressero verso la porta di casa.
    L'uomo dai capelli color biondo ramato salutò con un abbraccio l'altro e successivamente aprì la porta per poter uscire richiudendosela poi alle spalle. Il proprietario dopo aver fissato per un paio di attimi infiniti la porta tornò lentamente nella sala e si sedette comodamente sulla sua poltrona preferita.

    NOTE FINALI: Spero che vi siano piaciuti e non preoccupatevi, andando sempre più avanti i capitoli si allungheranno sempre più :)

    Edited by EinRegentag - 11/11/2013, 16:06
     
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